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Dice Lauzi: "Siamo rimasti più in due a poter raccontare quella che fu la Scuola Genovese...". E Lauzi si racconta e ci racconta, senza fare sconti a nessuno, la sua storia e con essa la storia di cinquant'anni di musica in Italia, da quando, compagno di banco di Luigi Tenco, cominciavano a strimpellare note, fino ad oggi che gli viene assegnato il premio dedicato alla memoria dell'amico tragicamente scomparso. Personaggio scomodo e senza reticenze, non cerca mai di essere simpatico, ma sempre e solo sincero, proponendoci la sua testimonianza di un mondo che lo ha visto protagonista.